Pavimentazioni aeroportuali a elevato contenuto di materiale riciclato

La Vezzola Spa contribuisce al rinnovamento delle piste della base aeronautica bresciana coniugando ottimi risultati e contenuto impatto ambientale all’insegna di un’efficace applicazione dell’economia circolare

“La sfida della sostenibilità rappresenta un rilevante traguardo a cui la nostra società tende con convinzione al fine di salvaguardare il pianeta e le sue risorse e di permettere un equo sviluppo anche a favore delle generazione future”, dichiara Stefano Vezzola, amministratore delegato della storica impresa Vezzola Spa di Lonato del Garda. Nella frase c’è la sintesi ideale dello spirito con il quale l’azienda ha effettuato gli studi relativi alle miscele di conglomerato bituminoso impiegate nella realizzazione della pista parallela dell’Aeroporto militare Luigi Olivari di Ghedi, in provincia di Brescia, base del 6° Stormo dell’Aeronautica Militare. La recente realizzazione del poderoso intervento di riqualificazione delle superfici d’atterraggio dei jet militari di ultima generazione, sotto la direzione del 1° Reparto Genio A.M. di Villafranca di Verona, ha comportato l’impiego dei due impianti di conglomerato bituminoso dell’impresa Vezzola situati nei comuni bresciani di Lonato del Garda e Montichiari, grazie ai quali sono stati forniti 22.500 tonnellate di base alto modulo, 22.000 tonnellate di binder hard e 21.500 tonnellate di tappeto Splittmastix. Le miscele di conglomerato bituminoso fornite sono state appositamente studiate al fine garantissero elevate caratteristiche meccaniche, elevata vita utile della pavimentazione e sostenibilità ambientale. La base alto modulo, infatti, presenta un contenuto di materiale riciclato, del tipo fresato d’asfalto Rap (Reclaimed asphalt pavement), pari al 30% in peso, mentre il tappeto Splittmastix presenta un contenuto di materiale riciclato, tipo scorie d’acciaieria, pari al 28% in peso. L’impiego di materiali riciclati in sostituzione di aggregati vergini di origine naturale permette di ridurre notevolmente l’impatto ambientale, abbattendo così il consumo di suolo e di cave, nonché le emissioni in atmosfera dovute ai gas di scarico prodotti dai mezzi di escavazione. Inoltre, tale impiego favorisce l’economia circolare, donando una “nuova vita” a materiali che diversamente finirebbero smaltiti in discariche autorizzate.